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EMATUBE - FATEMELO DIRE di MAURIZIO LIVERANI SCIASCIA E LA “PESTE PSICHICA” Senigallia, 08/01/2021 |
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Inserito il 08 gennaio 2021 alle 12:35:00 da emanuelecarioti. IT - EMATUBEVIDEO
La tv politica è spesso misera; ci si pente sempre di averla veduta e di vederla. Chi non si adegua è messo in quarantena come lo è stato per anni Leonardo Sciascia, di cui ricorre il centenario della nascita (8 gennaio 1921 a Racalmuto), reo di aver scritto che “La mafia funziona così bene da controllare persino l’antimafia”. Lo scrisse sul “Corriere della Sera” nel 1987, direttore Piero Ostellino che per un articolo dal titolo “I professionisti dell’antimafia” è stato silenziato. Non riveliamo niente di inedito ricordando che nel 1940 il comunista Li Causi, messo a presiedere la commissione antimafia, invitava l’”onorata società” alla collaborazione. L’autore di “Il giorno della civetta”, 1961, in un lontano convegno del “Mondo” spiegò che nell’orto della cultura i gramsciani sono sempre stati convinti di essere nel giusto. Precisò: “Si può dire che opere apparentemente impegnate possono avere una funzione reazionaria distogliendo l’attenzione per i problemi veri; procurando un conforto intellettuale, esse sono sedative e servono da alibi”. Il concetto di “egemonia” è stato interpretato sulla scia del pensiero di Antonio Gramsci come semplice cooptazione delle baronie culturali; i suoi operatori intellettuali, impegnati in un forsennato aristocraticismo, hanno svolto una forma di reclutamento indiscriminato perché apparisse chiaro che la “cultura” è a sinistra. La cattiva coscienza nascosta sotto il polveroso cerone della sinistra rende i vecchie e nuovi partiti prudenti e servili. La paura della complessità della realtà (che non è né di destra né di sinistra) investe di una illusoria superiorità i comunisti e i suoi eredi. Il marxismo-leninismo ha insegnato un metodo e dei principi che Wilhelm Reich (allievo di Freud) definisce “peste psichica”. E’ questo l’effetto di una lunga storia che, come prevedeva Leonardo Sciascia, potrebbe portare alla dissoluzione di quel che rimane del comunismo. Non si può essere per oltre un secolo portavoce della Fiat e degli industriali che licenziano gli operai per poi pretendere di essere ancora il partito dell’avvenire. L’”opposizione di sostegno” è diventata, senza alcun merito, la nuova amareggiata destra. Jean-Paul Sartre ha detto che il comunismo è “Cosa immutabile rivestita dalla menzogna multipla”. Lo scrittore siciliano non ha mai trascurato l’occasione per rinnovare agli stalinisti il suo disprezzo. Se fosse vivo, oggi avrebbe la conferma delle sue intuizioni. MAURIZIO LIVERANI
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